Meccanizzazione agricola italiana in Vietnam

Mercati 31/01/2024 -
Meccanizzazione agricola italiana in Vietnam

Lo scorso 15 gennaio si è tenuto ad Hanoi, in Vietnam, nella sede del Vietnam Institute of Agriculture Engineering and Post-Harvest Technology il convegno intitolato “Agricultural Industry and Mechanization in Vietnam”, un’occasione per fare il punto della situazione sullo stato della meccanizzazione nel Paese asiatico e per analizzare i dati di esportazione dei Costruttori italiani.

 

DIALOGO ITALIA-VIETNAM PER UNA CRESCITA SOSTENIBILE E AVANGUARDISTICA DELL’AGRICOLTURA

Lo studio è stato realizzato da ICE-Italian Trade Agency e da FederUnacoma, la Federazione italiana di costruttori di macchine agricole, insieme a ERAI Asia, una società di consulenza.

Ad aprire il convegno sono stati il Vice-Ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, Phung Duc Thien, e l’Ambasciatore d’Italia in Vietnam, Marco della Seta, che hanno dialogato sulle potenzialità dello sviluppo di una collaborazione fra i due Paesi.

Se da un lato l’Italia si presenta come uno dei Paesi leader della meccanizzazione agricola, con le aziende nazionali che sono un esempio nel mondo di avanguardia tecnologica, dall’altro il Vietnam ha grandi potenzialità di crescita: ad oggi, infatti, il basso livello di meccanizzazione agricola del Paese consente di soddisfare solo il 30 percento della domanda. Il commercio di soluzioni tecnologicamente avanzate gioverebbe, quindi, sia all’export del nostro Paese sia al settore agricolo vietnamita, consentendo uno sviluppo sostenibile del comparto in grado di dare vigore alle imprese agricole locali.


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VIETNAM: UN MERCATO RICCO DI POTENZIALITÀ

Agricoltura vietnamita

Il Vice-Ministro Phung Duc Thien ha esposto durante la conferenza i dati relativi al settore agricolo nazionale, mostrando come il 2023 sia stato un anno record per il surplus commerciale agricolo che è valso oltre 12 miliardi di dollari, accompagnato da una crescita del PIL di 3,83 punti percentuali.

Il vincolo che non permette al mercato vietnamita di prendere il volo è la scarsa conoscenza e applicazione di una competenza scientifica e tecnologica, con la conseguenza che il Paese deve limitarsi all’esportazione di materie prime non lavorate dei settori agro-forestale e ittico.

La volontà, dunque, è quella di colmare questo gap conoscitivo, sviluppando in questo modo un marchio nazionale che sia conosciuto e rispettato in tutto il mondo, come spiegato dal Vice-Ministro: «Il Vietnam desidera e si pone l’obiettivo di produrre beni agricoli di alta qualità con un valore aggiunto più elevato, consentendo la partecipazione alle catene di valore globali e sviluppando un marchio agricolo nazionale. Allo stesso tempo, vogliamo mobilitare le risorse sociali per investire in infrastrutture agricole, regioni rurali e servizi di sostegno all’agricoltura».

Ampie le prospettive di crescita per l’industria italiana nel mercato vietnamita: come spiegato durante la conferenza, nel Paese manca ancora una forma di meccanizzazione estesa, anche a causa dell’assenza di prodotti adeguati al mercato locale. Infatti, vi sono realtà che hanno raggiunto importanti livelli di meccanizzazione – si parla del 70-100 percento per la preparazione del terreno, irrigazione e protezione delle piante e del 55-90 percento per l’allevamento – mentre altre vengono ancora svolte in maniera manuale. La speranza del Vice-Ministro è che le aziende italiane possano cogliere queste potenzialità, studiando le esigenze del mercato vietnamita e investendo nello sviluppo e produzione di macchine adeguate.

 

I GIOVANI E GLI INCENTIVI STATALI SARANNO IL VOLANO DELL’AGRICOLTURA VIETNAMITA

Ad accompagnare la crescita meccanica del Paese sarà anche la forza dei giovani che, secondo Marco della Seta (nella foto sopra), dovrebbe raggiungere il 50 percento entro il 2035, consentendo al Vietnam di produrre prodotti di alta qualità internamente.

Durante la conferenza è intervenuto anche Fabio De Cillis, direttore dell’ICE in Vietnam, che ha lodato il programma del governo in termini di incentivi forniti agli agricoltori per aumentare la produzione, semplificare le normative e incentivare pratiche agricole sostenibili. Grazie a queste iniziative, i rendimenti sono aumentati nonostante la riduzione della superficie coltivata, in un contesto che vede il riso come coltura predominante, seguito da canna da zucchero, manioca, gomma, pepe, anacardi e alberi da frutto.

 

PRONTA LA RISPOSTA DELL’ITALIA 

Diversi rappresentanti di aziende italiane hanno partecipato all’evento, mostrando le potenzialità della nostra industria che vanta una forte vocazione all’agricoltura, citando vari esempi fra cui l’iconico marchio Lamborghini, nato nel 1948 dall’abilità meccanica di Ferruccio nel costruire trattori con residuati bellici e in grado successivamente di conquistare diversi altri settori, fra cui quello delle automobili di lusso. In un mercato che oggi vede dominare prodotti cinesi, giapponesi e coreani e che poco considera le offerte europee in quanto ritenute troppo costose, le aziende italiane rispondono con investimenti mirati per sviluppare la rete di agenti e distributori nel Paese, favorendo la diffusione e l’accessibilità alle macchine agricole.

L’Italia può vantare di essere tra i primi 20 fornitori del Vietnam e fra i primi tre di origine europea, una base che promette ampie potenzialità di sviluppo, come ribadito dall’ambasciatore Marco della Seta: «Collaboriamo con partner affidabili che abbiano una vasta conoscenza del mercato vietnamita per aumentare significativamente le possibilità di successo delle imprese europee».

 

OBIETTIVO SOSTENIBILITÀ CON AMBIZIOSE POTENZIALITÀ DI SVILUPPO

Lê Minh Hoan, Ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, ha esposto in un’intervista gli obiettivi per il 2024, soffermandosi sull’importanza di un progresso che vada di pari passo con la sostenibilità: «Le nostre priorità chiave quest’anno includono la continua promozione e applicazione dell’intelligenza economica e la transizione del settore da un modello incentrato sulla produzione a un modello incentrato sull’economia e sulla sostenibilità. Inoltre, esploreremo ulteriormente soluzioni per generare più valore per unità di terreno agricolo».

Lo sviluppo agricolo del Paese deve ampliare gli orizzonti, non focalizzandosi solo sulla coltivazione ma cercando nuove potenzialità di sviluppo: in uno Stato che mira a crescere in maniera innovativa e sostenibile, la creatività imprenditoriale deve essere uno dei punti di forza delle aziende agricole, come ha ribadito il Ministro. «Dobbiamo cominciare a capire che l’agricoltura non è solo coltivazione. Esistono modelli di business che consentono l’integrazione di numerosi altri settori economici con le attività agricole, che a loro volta possono produrre valore aggiuntivo per tutti gli attori. Ad esempio, il turismo agricolo è un modello promettente. Il villaggio dei fiori di Sa Đéc, nella provincia meridionale di Đồng Tháp, ha adottato misure per modificare la propria produzione e creare destinazioni turistiche. Se implementati con successo, i benefici possono essere sostanziali. Ci sono stati casi di successo in cui gli agricoltori hanno segnalato aumenti significativi del reddito».

 

 
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