SDF, BF Spa ed ENI insieme per lo sviluppo dei carburanti HVO

Eventi 04/07/2024 -
SDF, BF Spa ed ENI insieme per lo sviluppo dei carburanti HVO

Si è svolto lo scorso 20 giugno nella sede di BF Spa a Jolanda di Savoia, in provincia di Ferrara, il convegno dal titolo “I semi dell’energia – dall’agricoltura alla transizione energetica” che ha visto BF Spa, ENI e SDF protagonisti di un test su 90 ettari coltivati a Brassica carinata per dimostrare il ruolo fondamentale dell’agricoltura nella transizione energetica.

 

DALLA BRASSICA OLI VEGETALI PER LA FILIERA DEI BIOCARBURANTI HVO

BF Spa

Cover crop (coltura di copertura), materia prima per diventare un biocarburante e mangime per il settore zootecnico: la Brassica carinata ha rivelato di essere una coltivazione poliedrica in grado di soddisfare numerose esigenze dell’agricoltura moderna.

La fruttuosa sinergia fra BF Spa, ENI e SDF ha dato vita nel periodo ottobre-novembre 2023 a un test su 90 ettari dove si è dimostrato che la coltura, oltre alla funzione di cover crop, può essere utilizzata anche per la produzione di oli vegetali adatti alla filiera dei carburanti HVO per il trasporto.

 

GLI OLI VEGETALI IDROTRATTATI RIDUCONO LE EMISSIONI DI PARTICOLATO E DI CO2

I trattori Deutz-Fahr alimentati con HVO

L’HVO, acronimo di “olio vegetale idrotrattato”, rappresenta un’interessante soluzione per il futuro della mobilità con motore termico, in quanto permette di ridurre le emissioni rispetto ai tradizionali carburanti.

In particolare, Francesco Giunti, responsabile Iniziative integrate e attività regolatorie di ENI, ha spiegato come gli oli vegetali idrotrattati riescano ad abbattere la CO2 in tutto il processo produttivo dal 60 al 90 percento, con una media dell’80 percento, contribuendo alla riduzione del particolato dal 30 al 60 percento su motori Euro4 ed Euro5. Per questo motivo, diversi costruttori sia del settore automotive sia di quello agricolo stanno immettendo sul mercato veicoli omologati per ospitare nel serbatoio questo tipo di carburanti, già disponibili in diverse stazioni di servizio.

 

CREAZIONE DI UNA NUOVA FILIERA CHE METTE INSIEME LE ESIGENZE DEL MONDO AGRICOLO, DEL MONDO ENERGETICO E DI QUELLO DELLA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA

L'intervento di Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF Spa

Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF Spa, si è detto orgoglioso e soddisfatto dell’esito ottenuto dal “Progetto Italia” sviluppato assieme a ENI, che ha dimostrato come ancora una volta l’agricoltura possa essere il motore di una importante transizione, offrendo soluzioni virtuose alla portata di tutti. Obiettivo del “Progetto Italia” è infatti proprio quello di sviluppare una filiera agro-industriale sul territorio nazionale per uso energetico, utilizzando anche terreni definiti marginali.

«Il percorso avviato alcuni anni fa insieme a ENI segna oggi un’importante tappa per quanto riguarda le pratiche in grado di coniugare aspetti di sostenibilità ambientale, di adeguamento al cambiamento climatico e di transizione energetica. I risultati presentati, infatti, illustrano i grandi benefici provenienti dalla coltivazione della Brassica e dai suoi utilizzi: tali aspetti ci dimostrano la reale possibilità di avviare con successo una nuova filiera per l’approvvigionamento di materie prime per la produzione di biocarburanti legata a questa coltivazione che tenga insieme le esigenze del mondo agricolo, del mondo energetico, di quello della meccanizzazione agricola – grazie alla tecnologia sviluppata dal gruppo SDF – e dalle generali linee guida per la coltivazione di sementi a fini energetici. Ennesima prova del ruolo che l’agricoltura può ricoprire in ambiti diversi da quello tradizionale legato all’alimentazione», ha spiegato Federico Vecchioni.

 

BRASSICA CARINATA: UNA COLTURA DALLE TANTE RISORSE

La Brassica carinata, nota anche come senape abissina, può essere coltivata come sovescio invernale, senza interferire con le colture cerealicole ad uso alimentare. Può essere trinciata e incorporata al terreno durante il momento della fioritura con un potere biofumigante per il controllo dei parassiti, oppure può portare a termine la maturazione, incorporando carbonio e restituendo nutrienti al terreno, riducendo le emissioni ad effetto climalterante.

Inoltre, sono stati avviati degli studi grazie alla partnership fra BF e Inalca per ricavare farine per mangimi dagli scarti della lavorazione di materie prime per la produzione di biocarburanti.

 

SDF E BIOCARBURANTI, UNA SCELTA NATA NEL 2006

L'intervento di Lodovico Bussolati, amministratore delegato di SDF

Presente all’evento anche Lodovico Bussolati, amministratore delegato di SDF, lieto di come il gruppo bergamasco si sia mostrato ancora una volta protagonista nella ricerca e nello sviluppo al fianco di importanti attori come BF Spa ed ENI. Il gruppo SDF è da sempre attento alle tematiche ambientali: nel 2006, infatti, il gruppo vinse all’Eima il “Premio Novità Tecnica” per i motori alimentabili con bio-diesel al 100 percento, confermandosi ancora oggi pioniere in questa tecnologia evoluta.

 

PROVATO IN CAMPO IL DEUTZ-FAHR 8280 TTV WARRIOR ALIMENTATO CON CARBURANTE HVO

Durante la giornata quattro trattori della flotta del Gruppo SDF (gamma Deutz-Fahr, marchio di SDF, modelli 6150.4 TTV, 6170 TTV, 7250 TTV e 8280 TTV), partner di BF dal 2020 con cui condivide una visione innovativa e tecnologica dell’agricoltura,  hanno effettuato il rifornimento con biocarburante HVO e sono stati movimentati nei campi adiacenti al Campus del Gruppo BF Spa. 


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In particolare, ci è stata offerta l’occasione di testare in campo un 8280 TTV Warrior (nella foto di apertura) con un coltivatore a dischi indipendenti Kuhn Optimer XL 6000 abbinato alla seminatrice per cover crops SH 600 ISOBUS.

 

PRESTAZIONI BRILLANTI AL LAVORO E DURANTE GLI SPOSTAMENTI

Il trattore, dotato di un motore Deutz Stage V 6 cilindri biturbo da 6,1 litri di cubatura per 287 cavalli di potenza, alimentato con HVO, ha rispettato pienamente le attese: al lavoro con l’attrezzatura larga 6 metri, l’8280 TTV ha infatti dimostrato una prontezza nella risposta e una forza pari alla tradizionale alimentazione diesel, lavorando a regime motore ridotto grazie alle buone condizioni del terreno.

Durante il test si è tenuta una velocità di circa 8 chilometri orari, lavorando a un regime di circa 1.350 giri/min con terreno sciolto e 1.800 giri/min con terreno più tenace. Promossa anche la prontezza del motore durante la fase di trasporto, con il trattore che ha dimostrato di far lavorare bene l’HVO anche durante gli spostamenti a velocità elevate, mantenendo sempre un regime motore ridotto.

Il carburante HVO ha così confermato  sul campo di essere una valida soluzione in tema di sostenibilità e prestazioni, risultando anche facilmente accessibile e permettendo una forma di circolarità nata dall’agricoltura per giovare all’agricoltura stessa.

 

© Francesco Ponti

 

BF SpaHVOSDF