Unima: Silvano Ramadori nuovo presidente

News 25/06/2013 -
Unima: Silvano Ramadori nuovo presidente

Il 18 giugno a Bentivoglio (BO), le imprese agromeccaniche aderenti ad Unima hanno eletto presidente l’agronomo Silvano Ramadori, già presidente dell’Associazione provinciale di Macerata e della Federazione regionale delle Marche. Tuttora in fase di definizione è invece la composizione del Consiglio Nazionale, in attesa che le Federazioni regionali completino la trasmissione alla Segreteria generale Unima dei nominativi dei propri rappresentanti.

Il nuovo presidente delle imprese agromeccaniche italiane, nato a Mogliano (MC) 58 anni fa, vanta una lunga esperienza nella politica locale e nazionale: in ambito provinciale ha militato nel Consiglio comunale di Macerata ed è quindi passato alla Provincia, prima come  vicepresidente della Giunta ed assessore all’Agricoltura (1999-2004), poi come sindaco di Mogliano e presidente del Consiglio Provinciale (2004-2009). Contemporaneamente  ha ricoperto ruoli di spicco nel gruppo politico “Margherita” quale responsabile regionale per i settori Agricoltura ed  Ambiente, collaborando personalmente con l’on. Paolo De Castro nel suo mandato ministeriale, oltre ad aver ricoperto diversi incarichi come funzionario agronomo della Regione Marche. Consulente socio-economico in agricoltura (direttive CEE), professore in Scienze agrarie e Tecniche di gestione aziendale ed amministratore di diversi enti, proviene dal mondo agricolo quale contitolare di impresa agricola ed agro-meccanica.

UNO STRETTO CONTATTO CON LA BASE

Silvano Ramadori si è presentato all’appuntamento elettorale con un programma fortemente innovativo, in un  momento di grave difficoltà per il settore in cui operano i contoterzisti italiani. Elemento fondamentale della nuova strategia è la valorizzazione della capacità propositiva della base per individuare gli orientamenti e gli indirizzi della futura politica sindacale e professionale, in un’epoca di grandi cambiamenti negli scenari agricoli ed economici. La raccolta delle esigenze della categoria – secondo Ramadori – passa attraverso un più stretto rapporto fra la presidenza e le rappresentanze locali delle imprese agromeccaniche, più vicine ai problemi reali: siamo qui per ascoltare, capire, valutare ed agire, questo il senso del messaggio che il nuovo presidente ha saputo trasmettere alla base.

DARE VOCE AL TERRITORIO

La comprensione dei bisogni aiuta sia nell’elaborazione delle linee strategiche, sia, soprattutto, nella definizione del livello di intervento: Unima non ha una vocazione centralistica, ma si fonda sul contributo determinante della sua articolazione territoriale, che trova nelle Associazioni provinciali e nelle Federazioni regionali lo strumento propositivo ed operativo per la risoluzione delle varie  problematiche, in particolare di quelle di carattere locale. D’altro canto la stessa struttura istituzionale attribuisce al livelli provinciali e regionali le più ampie competenze rispetto alle attività produttive ed in particolare all’agricoltura, che rappresenta il “sistema” di riferimento per le imprese di meccanizzazione agricola.

ALL’INSEGNA DELLA CONCERTAZIONE

L’Unima, per la quale molto è stato fatto dalle precedenti amministrazioni, dovrà assumere un peso decisivo nei riguardi degli interventi di politica economica e strutturale, nazionale e comunitaria, con specifico riferimento a quella agricola, attraverso una strategia di concertazione con le organizzazioni del settore primario, rispetto alle quali svolge un ruolo sì trasversale, ma strategico, soprattutto con la competitività attuale. Particolare attenzione verrà posta, nelle intenzioni di Ramadori, nel recupero delle professionalità e delle competenze che possono essere espresse dall’intero sistema di rappresentanza, valorizzando le risorse disponibili che il territorio nazionale offre. La razionalizzazione dell’impiego delle risorse umane permetterà, da una parte, di  potenziare la condivisione degli obiettivi e delle metodologie operative, dall’altra di aumentare l’efficacia delle azioni in campo politico sindacale, pur consentendo di mantenere snella la gestione economica. Tale fattore assume particolare importanza in un momento storico caratterizzato da una perdurante crisi economico-finanziaria che, partendo dal mondo produttivo, si trasferisce inevitabilmente anche sulle disponibilità delle strutture di rappresentanza.

Quest’attenzione, ha evidenziato il neopresidente,  non preclude tuttavia la possibilità, già ampiamente sperimentata nel passato, di attuare significative forme di collaborazione con i fornitori di mezzi tecnici, anche attraverso la realizzazione di iniziative di informazione, manifestazioni fieristiche ed organizzazione di eventi finalizzati ad avvicinare la categoria a chi opera ogni giorno per il progresso delle tecnologie agronomiche e meccaniche.

Resta sempre strategico, infine,  il rapporto con le istituzioni che emanano norme e regolamentazioni per le quali, ha rimarcato Ramadori, chiediamo equità e rispetto nell’ambito della reciproca rappresentanza di tutte le categorie protagoniste di un complesso sistema agricolo sempre più internazionale.

Fonte: Unima
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