Una flessione delle vendite di trattori che sfiora il 15 per cento, a fronte di un’ottima performance delle mietitrebbie, in crescita di oltre il 15 per cento. Il mercato americano ha chiuso così il 2022, un anno nel complesso positivo che viene giudicato dall’AEM (Association of Equipment Manufacturers), l’associazione che raggruppa i costruttori americani di macchinario agricolo, come «un ritorno alla normalità» dopo il ritmo particolarmente sostenuto che aveva caratterizzato il 2020 e, ancor più, il 2021: un trend, dunque, che ricalca in larga parte quello dei principali mercati europei.
IMMATRICOLATI LO SCORSO ANNO 270.908 TRATTORI E 7.267 MIETITREBBIE
Fonte: AEM
Esaminando i risultati più da vicino, nel 2022 sono stati immatricolati negli USA 270.908 trattori, contro i 317.944 del 2021 (-14,8%). Una flessione ancora più accentuata della media è stata registrata nel mese di dicembre, con 20.635 trattori immatricolati, in calo del 18% rispetto ai 24.846 di dicembre 2021.
Per quanto riguarda le diverse fasce di potenza, il segmento che ha subito le maggiori perdite in riferimento all’intero anno è stato quello inferiore a 40 CV, in calo del 19,3 per cento. In rosso anche le vendite di trattori compresi nel range 40-100 CV, che hanno perso il 10,7 per cento, e di quelli a quattro ruote motrici, in calo dell’1,7 per cento. L’unico segmento che ha chiuso l’anno in positivo è stato quello sopra i 100 CV, che ha messo a segno un +11,3 per cento, salendo a quota 26.422 (23.729 nel 2021).
Le vendite di mietitrebbie semoventi sono cresciute a dicembre del 16,3 per cento mese, chiudendo l’anno a quota 7.267 unità, con un aumento, come anticipato, del 15,8 per cento sul 2021. «La forza delle vendite di mietitrebbie durante questo periodo insolito nei mercati agricoli è una testimonianza dei vantaggi che le nuove tecnologie apportano nel migliorare la qualità e la quantità dei raccolti che gli agricoltori possono ottenere», ha affermato Curt Blades, Senior Vice President of Agriculture Services & Forestry presso AEM.
LO SLOW-DOWN DOPO DUE ANNI DI CRESCITA
Guardando in dettaglio le performance degli ultimi anni del mercato nordamericano, nel 2019 le vendite di trattrici e semoventi hanno raggiunto gli 11,9 miliardi di dollari, con una crescita del 5 per cento sul 2018, mentre le attrezzature hanno toccato i 5,1 miliardi (-1,8%), per un valore complessivo pari a 17 miliardi di dollari. Sempre nel 2019 l’investimento medio in macchinari agricoli ha superato gli 8.400 dollari per azienda.
Nel 2020 – un anno comunque difficile per l’economia USA, colpita dalla pandemia di Covid 19 – il settore agromeccanico statunitense è andato in decisa controtendenza, registrando un’ulteriore crescita. Infatti, secondo i dati dell’AEM, le vendite complessive di trattori hanno superato nell’anno le 288 mila unità (+17,9% sullo stesso periodo dello scorso anno), mentre le mietitrebbie si sono attestate sulle 5.033 unità (+5,5%).
Ancora migliori i risultati del 2021, durante il quale il trend espansivo per il comparto delle trattrici e delle mietitrebbie, iniziato a marzo, è proseguito ininterrottamente nei mesi successivi, attestandosi su volumi sensibilmente superiori tanto a quelli del 2019 quanto a quelli riferiti alla media degli ultimi 5 anni: come abbiamo visto, infatti, nel confronto con il 2022, sono stati venduti due anni fa 317.944 trattori e 6.278 mietitrebbie.
IL 2023 ALL’INSEGNA DI UN CAUTO OTTIMISMO
Tornando all’oggi, archiviato il 2022, è senz’altro difficile prevedere se l’anno da poco iniziato segnerà un ulteriore contrazione delle vendite di trattori o se i farmer americani ritroveranno la propensione agli acquisti. Stando all’ultima lettura del Purdue University/CME Group Ag Economy Barometer – l’indice che misura lo stato di salute dell’economia agricola statunitense basandosi su un sondaggio presso 400 produttori agricoli al fine di rilevarne le aspettative – la tendenza generalizzata degli agricoltori sul finire del 2022 è stata quella di rimandare eventuali acquisti di macchine all’anno nuovo ritenendo il loro prezzo, soprattutto quello dei trattori, molto più alto di quanto volessero spendere.
Un atteggiamento che permane, in considerazione anche dei forti aumenti subiti da sementi, fertilizzanti, carburante e altri input con i quali i farmer hanno dovuto fare i conti e delle prospettive di costi sempre crescenti per la campagna di raccolto 2023-24, con l’inflazione che non molla il Paese. Senza trascurare una certa disaffezione che va maturando nei confronti dei contratti di leasing attraverso i quali viene collocata sul mercato un’elevata percentuale di mietitrebbie e trattori di alta potenza.
Ci sono tuttavia una serie di elementi che sembrerebbero creare i presupposti per una favorevole trend del mercato delle macchine agricole, avvalorato peraltro dall’incremento del Barometer in questione di ben 24 punti nel dicembre 2022. In primis i prezzi in rialzo delle commodity, in particolare grano, mais e soia che, accompagnati da un previsto alleggerimento dei costi di spedizione e da un più favorevole andamento meteorologico (la grave prolungata siccità, in particolare, dovrebbe essere superata), stanno generando fiducia negli agricoltori.
Altrettanto determinante la forte domanda internazionale di prodotti agricoli di provenienza USA che ha contribuito a mantenere particolarmente elevato il flusso dell’export agricolo statunitense anche nel 2022.
LE OPPORTUNITÀ PER I COSTRUTTORI ITALIANI
Un “sentiment” pertanto sostanzialmente positivo che non può che rincuorare i costruttori italiani, peraltro già presenti negli Usa con importanti volumi di esportazione. Basti dire che nel 2021 gli Stati Uniti rappresentavano il secondo mercato di destinazione dell’export nazionale di macchine agricole per un valore di oltre 506 milioni di euro e il quarto mercato di destinazione dell’export nazionale di trattrici per un valore di oltre 110 milioni di euro (Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi e Statistiche FederUnacoma su dati Istat).
Brillanti risultati che dovrebbero essere stati confermati nel 2022, a giudicare da quello che è stato l’interscambio Italia-USA nei primi otto mesi dello scorso anno (vedi la tabella qui sotto), ottenuti dall’industria di settore italiana – come sottolinea debitamente l’articolo “Il sogno americano per la meccanica agricola” apparso di recente sul sito di Roncucci&Partners e segnalato dalla World Business Newsletter di ExportPlanning – grazie alla sua capacità di soddisfare al meglio la domanda di meccanizzazione espressa dai diversi contesti produttivi americani.
La rosa delle tecnologie richieste dai farmer è infatti notoriamente molto ampia.
IL PROGRAMMA DI INCENTIVI DI AGENZIA-ICE, RIVOLTO IN PARTICOLARE AI BRAND NUOVI PER IL MERCATO USA
Si inquadra perfettamente in questo contesto la recente iniziativa di Agenzia-ICE che, nell’ambito delle attività promozionali dedicate al settore della meccanizzazione agricola e in collaborazione con FederUnacoma, ha messo a punto un nuovo programma di incentivi dedicato a stimolare la realizzazione di nuovi accordi commerciali tra aziende italiane e distributori, importatori e dealer americani, con particolare riferimento ai brand nuovi per il mercato USA.
Più in dettaglio, l’intervento di Agenzia ICE sarà focalizzato nel favorire la prima fase di inserimento di nuovi marchi, sia attraverso delle azioni informative e formative sulle aziende italiane per quanto riguarda gli aspetti regolamentari e di compliance, sia attraverso un supporto alle attività di marketing e di promozione pianificate dall’importatore e dal distributore statunitense per l’inserimento del nuovo marchio, sia, infine, attraverso un supporto alla ricerca della tecnologia italiana coincidente con la domanda proveniente dal mercato (scarica il pdf).
© Barbara Mengozzi
Fonte immagini: Agco, Farm Progress Show Facebook, New Holland USA Facebook, McCormick.
