Same Deutz-Fahr e il vigneto innovativo

Eventi 15/05/2014 -
Same Deutz-Fahr e il vigneto innovativo

Il 7 maggio si è svolto a Treviglio, presso l’Auditorium Same Deutz-Fahr,  il convegno “Conoscere per competere sul mercato – L’innovazione come fattore di successo in vitivinicoltura”: una preziosa occasione per fare il punto sull’evoluzione, in chiave tecnologica ed innovativa, del settore vitivinicolo.

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Stefano Tacchinardi, direttore commerciale del gruppo Sdf, ha ricordato i benefici dell’innovazione tecnologica applicata alle macchine da vigneto e frutteto, e ha descritto lo stato dell’arte delle macchine Same Deutz-Fahr impiegate in questi ambiti, facendo anche un richiamo a quanto si vedrà nel prossimo futuro. Tacchinardi ha così esordito: «prima di tutto è bene specificare che lo sviluppo tecnologico dei mezzi risulta utile quando si trasforma in minori costi, risparmio di tempo, migliori lavorazioni, il tutto ottemperando alle esigenze di comfort degli operatori e ai criteri della sicurezza».

«Quelle che si impiegano in vigneto – ha aggiunto – sono macchine molto specifiche. A seconda della lavorazione e del contesto – si pensi a territori particolari come il Trentino oppure ai vigneti a tendone – le macchine possono avere uno spazio di lavorazione, un’altezza e una cabina differenti. In ogni caso, per utilizzare al meglio le macchine nel settore della viticoltura, il gruppo SDF ha sviluppato tecnologia in differenti ambiti: trasmissione, motore, ponte anteriore, impianto idraulico, cabina, elettronica».

 

TRASMISSIONI “SU MISURA” PER LAVORARE TRA I FILARI

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Elevato il livello di innovazione che SDF prevede a carico della trasmissione impiegata sulle macchine da vigneto. In primo luogo il  cambio Overspeed che, grazie alle 5 marce e alla regolazione elettronica del motore, consente di variare la velocità in funzione delle lavorazioni svolte e, soprattutto, visto che il trasporto è un tema da non sottovalutare in queste applicazioni, le macchine sono in grado di raggiungere velocità fino a 40 chilometri orari. «Rispetto ad un cambio tradizionale – ha fatto notare Tacchinardi – i vantaggi si traducono in risparmio di carburante fino al 6% e miglior comfort di guida con riduzione di vibrazioni e rumore fino a 2 dBA».

Sempre per queste macchine, oltre al cambio a 5 marce, è disponibile il cosiddetto Powershift a 3 stadi, dunque la possibilità di avere, con un controllo idraulico, 3 velocità intermedie, senza cambiare marcia, senza usare la frizione, e con il conseguente beneficio della maggiore rapidità durante le lavorazioni.

«Restando in tema di comfort – ha fatto notare Stefano Tacchinardi – si deve parlare dell’inversore idraulico. In questo caso vi sono delle frizioni multidisco in bagno d’olio separate per marcia e retromarcia, che consentono di avere delle inversioni fluide e sicure con leva al volante e protezione contro gli strappi alla frizione».

 

COMFORT CLUTCH E STOP&GO

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E, a proposito di frizione, non può non essere menzionato il Comfort Clutch. Si tratta infatti di una frizione confortevole perché consente il cambio marcia senza schiacciare meccanicamente il pedale della frizione, ma semplicemente schiacciando il pulsante collocato sulla leva delle merce. Dunque si cambia marcia con un semplice click, con il duplice vantaggio che le frizioni durano di più e le manovre sono più veloci.

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Un altro dispositivo interessante è lo Stop&Go – disponibile nei modelli con inversore idraulico – che consente all’operatore di arrestare la marcia premendo semplicemente i pedali dei freni. «Tale dispositivo – ha specificato Tacchinardi – appare particolarmente utile quando occorre avvicinarsi a un bancale o approssimarsi a un filare. Grazie alla presenza di un sistema elettroidraulico in grado di staccare la frizione, si può frenare la macchina schiacciando il pedale del freno, senza dover agire al contempo sul pedale della frizione». I benefici sono identificabili nel risparmio di tempo nell’aggancio attrezzi, nel maggior comfort durante la movimentazione di cassette d’uva o lavorazioni al piede della pianta e nelle inversioni e ripartenze più sicure.

 

MOTORI A REGOLAZIONE ELETTRONICA

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Senz’altro rilevante la regolazione elettronica del motore, che ben si presta all’utilizzo delle attrezzature. La regolazione elettronica, oltre a garantire un funzionamento più efficiente del propulsore, offre due vantaggi: la combustione ottimale con minori consumi e la programmazione della velocità per lavori alla Pto.

Un esempio pratico per chiarire: «se si deve lavorare con un atomizzatore a 1.800 giri – ha spiegato Tacchinardi – non si fa altro che settare effettuare questo settaggio e ogni volta che sarà necessario innestare o disinnestare l’atomizzatore, non si dovrà più toccare nulla. Il tutto con ricadute positive sul risparmio di tempo nelle svolte a fine campo e nel maggior comfort dell’operatore. Inutile aggiungere che avere un atomizzatore che lavora sempre alle stesse velocità garantisce anche una distribuzione ottimale e omogenea degli agrofarmaci».

 

TRAZIONE SULLE 4 RUOTE E PASSO COMPATTO

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«Per alcuni imprenditori – ha ricordato Tacchinardi – è molto importante avere la trazione sulle quattro ruote. Anche in questo caso, automaticamente e in funzione della velocità e degli angoli di sterzata, la funzione opzionale Auto 4WD innesta e disinnesta la doppia trazione». In questo modo le operazioni a carico del conducente diminuiscono – e dunque la sicurezza aumenta – come diminuiscono i danni al cotico erboso.

«Per quanto riguarda l’angolo di sterzo – ha proseguito direttore commerciale del gruppo Sdf –  le nostre macchine hanno angoli compresi tra 55 e 70 gradi. La cosa importante è che queste macchine nascono con un passo compatto, e dunque non si verifica il fenomeno tipico delle macchine con passo più lungo, che possono danneggiare il terreno a inizio filare».

 

IL SOLLEVATORE ELETTRONICO

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«Tutte le nostre macchine da vigneto e frutteto possono essere equipaggiate con un sollevatore elettronico, il che si traduce in grande comfort e in una maggiore precisione rispetto al comando meccanico. L’acquisto e la scelta di questo optional – ha specificato Tacchinardi – è consigliato a chi cerca precisione nella regolazione di lavoro degli attrezzi, minor sforzo di azionamento, più spazio in cabina e maggiore velocità e produttività».

 

IL SISTEMA VMS, AL TOP DELLA TECNOLOGIA

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«Poco tempo fa abbiamo sviluppato un sistema che crediamo possa avere sempre più presa in questo settore specifico. Si tratta di VMS, ossia l’acronimo di Viticulture Managing System. In pratica, vi è la possibilità di installare sulle macchine da vigneto SDF, ovviamente con il supporto di un’antenna gps,  una connessione che permette di utilizzare un’attrezzatura, per esempio un atomizzatore, basandone l’utilizzo sui parametri rilevati da una scansione dei vigneti».

Il trattore, con antenna gps e connessione Isobus ad attrezzature specifiche, effettua lavorazioni particolareggiate secondo la mappa di prescrizione e dunque i prodotti vengono distribuiti nella giusta dose, senza provocare fenomeni di inquinamento. «A nostro avviso – ha puntualizzato Tacchinardi – si tratta di una tecnologia non soltanto disponibile, ma che potrà svilupparsi molto bene anche nel futuro».

 

SOSPENSIONI INDIPENDENTI E PIÙ COMANDI: L’EVOLUZIONE FUTURA

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Il processo innovativo del Gruppo SDF non intende fermarsi a quanto detto finora. «Già l’anno prossimo – ha spiegato Tacchinardi – saremo sul mercato con macchine per il vigneto dotate di assale anteriore sospeso. Di per sé non si tratta di una novità assoluta; quello che però faremo credo come primi è di produrre macchine con un ponte sospeso, con sospensioni indipendenti. In pratica si va sul concetto dell’automobile: si ha la possibilità di avere sospensioni indipendenti sul lato sinistro e sul lato destro, il che riteniamo possa fornire dei grandi vantaggi soprattutto in termini di stabilità statica e dinamica».

«La seconda tematica su cui ci concentreremo nel futuro – ha proseguito – riguarda l’impianto idraulico, che evolverà nella direzione delle richieste sempre più diversificate della clientela. Vi è infatti la necessità di migliorare la gestione dei comandi e pertanto si stanno facendo strada su queste macchine i joystick: l’operatore deve avere la possibilità, in maniera confortevole, di lavorare su diverse attrezzature. Dunque nel futuro, un’innovazione che si vedrà sui nostri trattori è quella di avere più linee e più comandi simultanei disponibili».

Infine, l’adeguamento delle cabine direttamente alla Categoria IV, al fine di proteggere gli operatori dall’utilizzo di agenti inquinanti.

 

LE VENDEMMIATRICI GRÉGOIRE

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Come è noto, per la raccolta meccanica il gruppo SDF dispone di una gamma di vendemmiatrici trainate e di vendemmiatrici semoventi marchiate Grégoire.

«Queste macchine – ha concluso Tacchinardi – nascono con il concetto di proteggere il prodotto, in modo che chi le acquista possa essere certo di ottenere un prodotto pulito e dunque pronto per le successive lavorazioni».

Senza entrare nel merito delle specifiche tecniche dei singoli modelli, si sappia che tra i principali contenuti tecnologici queste macchine presentano auto-allineamento sul filare tramite sensori alla base; battitori brevettati ARC per una ottimale compressione e decompressione della vegetazione; utilizzo di plastiche particolari per i nastri allo scopo di preservare il raccolto e di non far incollare le foglie; touch-screen a colori per controllare e governare tutti i parametri della raccolta; aspiratori inferiori e superiori per una migliore pulizia del raccolto e sistemi di cernita brevettati Clean-Tech e Vario.

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GRAPE QUALITY AGREEMENT, LA PROPOSTA DI SYNGENTA

In tema di innovazione nel settore vitivinicolo, l’intervento di Mauro Coatti, Head of Specialties di Syngenta, è stato volto a presentare Grape Quality Agreement una soluzione integrata di prodotti e servizi per ottenere produzioni che rispettino i requisiti di accesso ai mercati.

In pratica Syngenta mette a disposizione dei propri clienti un pacchetto composto da una gamma completa di agrofarmaci di sintesi e di derivazione naturale volti alla difesa integrata, nonché assistenza tecnica e programmi di difesa tarati sulle diverse esigenze.

Attraverso un supporto software vengono messe in relazione le banche dati  sulla normativa dei diversi Paesi con il comportamento degli agrofarmaci. In questo modo Syngenta può indirizzare i viticoltori verso i mercati che saranno disponibili a seconda del programma scelto. Ma se alla fine del programma il vino non risultasse conforme ai requisiti in materia di residui dei mercati di destinazione, Syngenta si impegna a rimborsare tutti i costi sostenuti.

 

LA NUOVA PAC “A LASAGNA”

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In questo contesto, non poteva mancare l’interessantissimo intervento del prof. Angelo Frascarelli, docente di Economia e Politica Agraria all’Università di Perugia, che ha illustrato la nuova riforma della Pac e ha ricordato che il sistema vitivinicolo italiano non è esentato dalle decisioni di Bruxelles.

In pratica, la nuova Pac introduce un pagamento a ettaro uguale per tutte le colture, viticoltura compresa. «Con la nuova impostazione del pagamento a ettaro uguale per tutte le colture – ha spiegato Frascarelli – l’Ue ha deciso di non intervenire più sul mercato, tant’è che le risorse destinate allo strumento “misure di mercato” sono pari solo all’8 per cento delle risorse complessive. Ora l’aiuto è destinato principalmente al bene pubblico». Per la cronaca, il pagamento a ettaro uguale per tutti sarà introdotto entro il 2022. Per l’Italia, il premio a ettaro sarà di 320 euro, indipendentemente dalla coltivazione.

Infine, vale la pensa ricordare che tra i capisaldi della riforma resta il concetto di greening e, anche in questo caso, essendo il vigneto greening per definizione, non mancano le novità. I pagamenti diretti saranno infatti “spacchettati” in sette tipologie (da qui la definizione di Pac a strati o Pac a lasagna): un pagamento di base  previsto per tutti gli agricoltori, dunque compresi quelli del settore vitivinicolo, un pagamento ecologico (il greening, che dunque spetta ai viticoltori), un pagamento per le zone svantaggiate, un pagamento per i giovani agricoltori, un pagamento accoppiato per alcuni settori, un pagamento per i piccoli agricoltori, un pagamento ridistributivo.

La nuova riforma lascia spazio alle decisioni dei singoli Stati membri: a parte tre pagamenti obbligatori – ossia il pagamento di base, quello ecologico e quello per i giovani agricoltori – ogni Paese decide quali altri strati applicare. L’Italia ha rinunciato al pagamento distributivo e a quello per le zone svantaggiate e dunque, la “lasagna Made in Italy”, sarà formata da cinque strati. «Con questa logica – ha concluso Frascarelli – il sostegno dovrebbe essere più mirato e premiante per chi adotta comportamenti più virtuosi».

 © Emanuela Stifano

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