Agco: ottimismo per il futuro con le “giuste” strategie di crescita

Eventi 16/07/2014 -
Agco: ottimismo per il futuro con le “giuste” strategie di crescita

Nonostante lo slowdown registrato, dopo il boom delle vendite, da mercati importanti come la Francia e la Germania, si respirava un clima di fiducia all’annuale incontro di Agco/Fendt con la stampa internazionale, svoltosi il 7 luglio nella scenografica cornice del castello di Neuschwanstein, in Baviera (vedi link).

Il primo a dichiararsi ottimista per il futuro è stato proprio Martin Richenhagen, presidente e amministratore delegato di Agco, che nel suo intervento in apertura della press conference dedicato a tracciare il bilancio degli ultimi dieci anni, ha definito la corporation di Duluth  «un’impresa nella quale vale la pena di investire».

 

2003-2013: UN DECENNIO DI CRESCITA

AGCO_Decennio

clicca sull’immagine per ingrandirla

 

A sostegno di questa affermazione ci sono le cifre relative al fatturato del gruppo americano che nel 2013 è arrivato quasi alla soglia degli 11 miliardi di dollari, a fronte dei 3,5 miliardi di dollari del 2003, mentre il margine lordo è passato da 616 milioni di dollari a 3,3 miliardi di dollari e il margine operativo ha raggiunto gli 8,4 punti percentuali (nel 2003 era il 5,2%).

A queste brillanti performance, che hanno valso ad Agco, cui fanno capo, oltre a Fendt,  i brand Massey Ferguson, Valtra, Challenger e  Gsi, il 262esimo posto nella classifica 2014 di Fortune 500, occorre poi aggiungere un flusso di cassa operativo che sfiora gli 800 milioni di dollari (90,7 milioni di dollari nel 2003), un rapporto debito netto/capitale del 5%. In crescita anche la quotazione delle azioni e degli utili per gli investitori, tanto che lo scorso anno per la prima volta è stato deliberato di distribuire un dividendo.

 

L’INNOVAZIONE CARDINE DELLA “MISSION” DI AGCO

AGCO_Innovazione

Sempre nell’ultimo decennio  è  quasi raddoppiato il numero dei dipendenti (22.111 contro 11.278)  e gli investimenti in R&D si sono quintuplicati  arrivando a  sfiorare  nel 2013 i 360 milioni di dollari. E proprio l’innovazione, supportata da sempre più consistente impegno in Ricerca e Sviluppo, costituisce uno dei cardini della “mission” di Agco per il futuro, orientata a fornire alla clientela soluzioni tecnologiche all’avanguardia, abbinate ad elevati standard qualitativi e a qualificati servizi di assistenza su tutti i fronti.

 

L’ESPANSIONE NELL’EUROPA DELL’EST

AGCO_Russia

È stata quindi la volta di Rob Smith, senior vice president e general manager Agco per l’area Eame (Europa, Africa e Medio oriente), che si è soffermato sui mercati di sua competenza, delineando le strategie messe a punto dal gruppo americano per incrementare la propria presenza laddove esistono le migliori prospettive di crescita.

A cominciare da Russia, Ucraina e Kazakistan dove, nonostante la presenza di milioni di ettari di terreni arabili, gli investimenti si mantengono fortemente al di sotto di quelli effettuati nell’Europa occidentale. Di riflesso si muovono i tassi di meccanizzazione, tant’è vero che, come ha fatto presente Smith, nei mercati dell’Europa dell’Est si conta  un numero di trattori di fabbricazione occidentale per  ogni 1.000 ettari 8 volte inferiore a quello che si registra negli Stati Uniti.

Ed è proprio in vista di un aumento delle proprie quote di mercato, reso peraltro più complesso dal contesto politico e dalle difficoltà creditizie di cui risentono buona parte dei Paesi dell’Europa orientale, che Agco nel settembre 2013 ha siglato una joint venture con Russian Machines, uno dei produttori leader a livello locale, prevedendo 50 milioni di dollari di investimento nell’arco di tre anni per arrivare a lungo termine, sfruttando le risorse locali, alla produzione e distribuzione di macchine “made in Russia” accompagnata dallo sviluppo della rete vendita e dei concessionari in loco.

 

LE POTENZIALITÀ DELL’AFRICA

 AGCO_Zambia

Interessanti potenzialità di crescita caratterizzano anche l’Africa che, con oltre un miliardo di abitanti ospita oltre il  20% della popolazione mondiale ma possiede soltanto l’11% della superficie mondiale di terre arabili, di cui l’80% al momento non è coltivato.  Se il cambiamento tecnologico in agricoltura avrà successo, ha fatto presente Smith, il continente africano è destinato in futuro a svolgere un ruolo chiave nei mercati delle commodoties agricole.

Anche in questo caso la strategia di Agco è ben delineata: fornire alle comunità locali macchine ed attrezzature agricole non è sufficiente, occorre anche trasmettere loro il know-how necessario per saperle utilizzare.

Perfettamente in linea con questa filosofia, la Future Farm realizzata dal gruppo americano in Zambia insieme ad un gruppo di partner strategici, che funge da centro di apprendimento per gli agricoltori africani ai quali vengono impartiti una serie di nozioni tecniche relative a tutti i segmenti della catena produttiva delle derrate alimentari. Un’iniziativa che Agco intende replicare in altri Paesi dell’Africa.

Barbara Mengozzi