Il sempre più incerto destino della revisione e l’improrogabile rinnovo del parco macchine agricole nazionale, temi caldi di questi giorni, hanno fatto da “fil rouge”, com’era prevedibile, alla sessione aperta della prima Assemblea generale di Federacma, la Federazione italiana delle Associazioni nazionali dei commercianti macchine e delle Acma territoriali, realtà associativa di recente costituzione, svoltasi in diretta streaming lo scorso 27 maggio con la partecipazione di politici ed esponenti di alcune associazioni nazionali della filiera agricola.
DALLA MECCANIZZAZIONE UN CONTRIBUTO FONDAMENTALE ALL’INNOVAZIONE DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO
Dopo i saluti e ringraziamenti di rito c’è stata la lettura da parte di Roberto Rinaldin (nella foto di apertura), presidente pro-tempore della Federazione, della comunicazione inviata dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, che ha evidenziato l’importanza riconosciuta dal suo dicastero e dal Governo alla meccanizzazione agricola con l’inserimento degli agricoltori tra i beneficiari del Piano nazionale Transizione 4.0, forte di una dotazione complessiva di 24 miliardi di euro, con il rifinanziamento della “nuova Sabatini” per 370 milioni di euro e la proroga anche per il 2021, con un miliardo di euro, del credito d’imposta per gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno e, per finire, con l’inserimento nel PNRR del progetto dedicato “Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare” gestito direttamente dal Mipaaf con risorse pari a 500 milioni di euro.
INACCETTABILI ULTERIORI PROROGHE DELLA REVISIONE
È quindi intervenuto Filippo Gallinella (nella foto sopra), presidente della Commissione Agricoltura della Camera, che, senza mezze misure, si è espresso sullo stato dell’arte della revisione, sul futuro della meccanizzazione agricola e sul rinnovo del parco macchine vetusto in Italia.
«Non possiamo prorogare l’insicurezza a vita!» ha dichiarato in riferimento alla ripetuta esigenza di proroghe delle scadenze della revisione, in assenza di un decreto attuativo che la renderebbe finalmente operativa, e ha aggiunto che «Innovare la meccanizzazione anche grazie alla sostituzione dei trattori obsoleti risulterà più semplice a partire dal lavoro che abbiamo svolto in Parlamento ed al Ministero, con l’elaborazione definitiva del PNRR presentato alla UE».
Il presidente della Commissione Agricoltura della Camera ha inoltre manifestato il suo interesse all’idea di esportare le macchine marcianti e funzionanti destinate alla rottamazione nei Paesi in via di sviluppo caratterizzati da un’agricoltura primaria. «Certo – ha commentato – bisognerà attivare un iter molto complesso e le stiamo tentando tutte per potercela fare».
LA SFIDA DI UN’AGRICOLTURA PIÙ SOSTENIBILE INCOMPATIBILE CON UN PARCO MACCHINE OBSOLETO
«Un parco macchine che ha 27 anni di media non corrisponde agli standard di un Paese civile e non ci consente di affrontare adeguatamente la sfida di un’agricoltura più sostenibile, resiliente e tecnologicamente all’avanguardia» gli ha fatto eco Dino Scanavino (nella foto sopra), presidente della CIA, manifestando anche il suo apprezzamento per la politica governativa in materia.
«In sessant’anni – sono le sue parole – non ho mai visto un intervento così incisivo, a livello politico, sulla meccanizzazione agricola». «Certo – ha aggiunto – ora si tratta di fare un ulteriore passo avanti rendendo il Credito d’Imposta, anche per gli anni futuri, cedibile alle banche, al fine di trasformare l’operazione in reale liquidità per gli agricoltori».
Scanavino si è quindi soffermato sull’importante ruolo degli agromeccanici in Italia e infine, sollecitato da una domanda di Rinaldin in merito alla gestione dei dati agricoli, ha dichiarato che «è ormai giunto il momento di spingere sulla divulgazione tecnica in modo tale da consentire agli agricoltori di imparare a raccogliere ed utilizzare i dati agricoli, una competenza che favorirebbe senz’altro l’incremento di un’agricoltura più ecologica e realmente di precisione».
MACCHINE NUOVE EQUIVALGONO AD UNA MAGGIORE SICUREZZA
Sulla stessa lunghezza d’onda per quel che riguarda l’indifferibilità della revisione e degli interventi per la messa in sicurezza del parco macchine agricole italiano anche Francesco Verrascina (nella foto sopra), presidente Copagri, che ha affermato: «Si tratta di una questione non più procrastinabile. Anche di recente, purtroppo, abbiamo perso due dei nostri associati a causa di un incidente. I 500 milioni di euro previsti dal PNRR per il rinnovo del parco macchine agricole costituiscono un’occasione che non va assolutamente sprecata».
Il numero uno della Confederazione produttori agricoli ha quindi precisato «non bisogna dimenticare che un incremento del numero delle macchine nuove disponibili produrrebbe anche un miglioramento sul piano della produttività e della qualità delle coltivazioni ed una riduzione delle emissioni». «Trovo scandalosa – ha aggiunto – la scelta di rinviare costantemente la revisione, in particolare se la si vede nell’ottica della sicurezza degli agricoltori. Perché è proprio l’obbligo di revisione che spingerebbe finalmente molti agricoltori a decidersi a rinnovare i propri mezzi più obsoleti e pericolosi».
FEDERACMA PRONTA A SCENDERE IN CAMPO SULLA REVISIONE
Di revisione ha parlato anche Gianni Di Nardo (nella foto sopra), segretario generale di Federacma, preannunciando prossime azioni di sollecitazione, da parte della Federazione, di forte incisività per poi passare ad illustrare all’assemblea, in merito ai fondi del PNRR destinati al rinnovo del parco macchine obsoleto e del loro utilizzo, parte delle attività svolte dall’associazione per favorire, a livello politico, l’obiettivo dello svecchiamento del parco macchine usate.
URGE UN RICONOSCIMENTO PIENO DELLA CATEGORIA DEGLI AGROMECCANICI ALL’INTERNO DELL’AGRICOLTURA
Gianni Dalla Bernardina (nella foto sopra), presidente di CAI, la Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani, dal canto suo ha ribadito la necessità di procedere con urgenza ad una definizione del ruolo dell’agromeccanico (finora non stabilito con chiarezza né formalmente riconosciuto dalle istituzioni nazionali), anche in collaborazione con le altre associazioni della filiera, al fine di poter giungere all’inquadramento professionale della categoria.
«Tale riconoscimento – ha evidenziato – genererebbe anche il valore aggiunto di incrementare maggiori acquisti ed una più rapida rotazione di macchinari con caratteristiche innovative e tecnologicamente avanzate».
Con riferimento invece al tema della gestione dei dati agricoli raccolti dagli associati, «al momento – ha fatto presente – non viene considerato un tema prioritario, a differenza dell’ottenimento del riconoscimento della categoria, pertanto non abbiamo ancora avuto modo di confrontarci per immaginare una progettazione in merito, con personale specializzato».
UNAGREEN&ASSOGREEN, L’UNIONE FA LA FORZA
Alessandro Fontana (nella foto sopra), già presidente di Assogreen, ha quindi presentato l’accordo di fusione Unagreen-Assogreen, dichiarando: «Dopo un lungo periodo di fidanzamento, siamo entusiasti di poter annunciare l’avvenuto matrimonio tra Assogreen e Unabreen, l’Unione di Federacma dedicata al settore garden. Poter entrare a fare parte di Federacma è stato un obiettivo davvero importante da conseguire perché consentirà alla nostra associazione di accostare e condividere i nostri interessi e problemi con quelli di altri dealer dando alle nostre istanze un maggior peso specifico. Inoltre, questa importante fusione ci permetterà di essere sempre più presenti, in modo capillare, sull’intero territorio nazionale. Per questo, il consiglio che mi sento di dare a tutti i rivenditori di macchine del settore garden e ai nostri associati, è di non chiedersi in prima battuta cosa la neo-costituita Unione possa fare per loro, ma piuttosto cosa possano fare loro per questa nuova Unione, in modo da poter essere il più possibile protagonisti e attivi di questa nuova avventura intrapresa insieme!».
LE INIZIATIVE PER I PROSSIMI APPUNTAMENTI FIERISTICI
A seguire, Gianni Di Nardo ha illuistrato i preparativi per Eima International ed in particolare il progetto per lo stand Federacma/Unacma e Federacma/Unagreen&Assogreen.
A prendere la parola è stato poi Francesco Terrin (nella foto sopra), responsabile di Rive, la Rassegna internazionale di viticoltura ed enologia che si svolgerà a Pordenone dal 10 al 12 Novembre 2021, presentando l’accordo tra Rive e Federacma e promuovendo la partecipazione alla fiera dei clienti degli associati Federacma.
PARTNERSHIP DALLE GRANDI OPPORTUNITÀ
Nella parte conclusiva dell’assemblea, il presidente Rinaldin ha ricordato il successo delle collaborazioni che Federacma ha già concluso con importanti partner quali Esseci, Conformgest, Ritchie Bros Italia e Assodimi-Assonolo.
Infine si è soffermato sulla particolare attenzione riservata alla compagnia di assicurazioni Unipol, Unipolsai, e Unipolrental che nel prossimo futuro fornirà a Federacma le basi per affrontare il primo gradino per un reale inserimento della gran parte dei dealer di macchine agricole nel mondo dei fornitori di servizi finanziari.
L’ELEZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
Durante la parte privata dell’assemblea si è svolta la votazione del Consiglio Direttivo della Federazione che risulta ora così composto: Roberto Rinaldin, Alberto Tonello, Carlo Zamponi, Fausto Faretra, Cristina Rossi, Marco Fiaccadori, Maurizio Foschini, Alessandro Pucci, Andrea Borio, Damiano Pirani, Davide Guerrini, Erminio Panella, Giampietro Zucchelli, Luca Dalla Vecchia, Marika Stefan, Maurizio Cavaricci, Michele Provenzano, Monia Reni, Riccardo Tortoioli, Tullio Capobianco, Alessandro Fontana.
Rosalba Dodaro è stata eletta Revisore dei conti mentre a Luca Marchegiani, Francesco Barnaba ed Eros Ravagnolo è stato assegnato il ruolo di probiviri.
I consiglieri neoeletti hanno stabilito di convocare a breve una riunione del consiglio direttivo per procedere all’elezione del nuovo presidente e dei vice-presidenti della Federazione.
Fonte: Federacma