Reduce fa un brillante 2022, chiuso con un fatturato di 2.362 milioni di euro, Manitou è riuscita a ottenere un risultato ancora migliore nel 2023 mettendo a segno una crescita del 22% (+23% a cambi costanti) del giro d’affari. Questo grazie soprattutto all’ottima performance del quarto trimestre dell’anno durante il quale il fatturato è volato a 814 milioni di euro (+11% sullo stesso periodo dell’anno precedente).
Nonostante l’incremento del fatturato, nell’ultimo trimestre del 2023 si è assistito a una contrazione degli ordini acquisiti, fermi a 269 milioni di euro, a fronte dei 485 milioni di euro del quarto trimestre del 2022, mentre il portafoglio ordini (riferito alle commesse ricevute ma non ancora evase) non è andato al di là dei 2.275 milioni di euro e risulta pertanto in calo rispetto ai 3.521 milioni di euro di fine 2022.
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CONTRAZIONE DEL PORTAFOGLIO ORDINI
«Il Gruppo ha terminato l’esercizio 2023 raggiungendo il record storico di 2.871 milioni di euro di fatturato – ha commentato Michel Denis, amministratore delegato di Manitou Group –. Tutti i nostri mercati e aree geografiche hanno registrato una dinamica positiva. Stiamo notando un costante miglioramento della fluidità della nostra catena di fornitura e un graduale ritorno alle pratiche operative che avevamo prima della crisi COVID e dell’inflazione. Il rallentamento dell’edilizia in Europa, iniziato a metà del 2023, è proseguito e si è tradotto in una diminuzione del nostro portafoglio ordini, flessione che abbiamo accentuato aumentando i nostri ritmi di produzione industriale e non riaprendo gli ordini per i prodotti con i tempi di consegna più lunghi».
PREVISTI NEL 2024 RICAVI STABILI RISPETTO AL 2023
«Per il 2024 – ha proseguito Denis – ci aspettiamo che la flessione del mercato che stiamo vivendo in Europa sia compensata dalla dinamica del mercato nordamericano, dalla capacità produttiva aggiuntiva recentemente messa in funzione su linee di business precedentemente sature e dall’ampliamento delle nostre gamme di prodotti».
L’insieme dei piani d’azione messi in atto per migliorare la redditività dell’azienda, unitamente a una migliore fluidità della catena di approvvigionamento, hanno fatto rivedere al rialzo la previsione di Manitou dell’utile operativo 2023 superiore al 7% del fatturato. Previsti inoltre, sulla base di queste dinamiche, ricavi stabili nel 2024 rispetto al 2023.
L’ANDAMENTO DELLE DIVISIONI
Con un fatturato trimestrale di 712 milioni di euro, la divisione Prodotti di Manitou ha registrato una crescita del 13% rispetto al 4° trimestre 2022 e del 25% anno su anno (+27% a tassi di cambio e perimetro costanti). Il portafoglio ordini della divisione comprende ora principalmente ordini a prezzo variabile con consegna oltre i sei mesi, con possibilità di cancellazione da parte del cliente.
Il miglioramento della fluidità della catena di approvvigionamento, l’ampliamento dello stabilimento di Madison (South Dakota) completato alla fine del 2023 e l’ambizioso piano di lancio di nuovi prodotti rappresentano delle opportunità di ripresa nel 2024.
A sua volta, con un fatturato trimestrale di 102 milioni di euro, la divisione Services & Solutions (S&S) ha registrato un aumento dei ricavi dell’1% rispetto al 4° trimestre 2022 e del 2% sui 12 mesi dell’anno (+3% a cambio e perimetro costanti). La divisione continua a strutturare le proprie attività sulle offerte chiave.
VENDITE IN CRESCITA A LIVELLO GLOBALE
La ripartizione del fatturato 2023 per aree geografiche evidenzia incrementi che vanno dal 17% del Sud Europa, dove il fatturato è salito da 830 a 971 milioni di euro, al 22% del Nord Europa, dove il Gruppo realizza le vendite più elevate (1.048 milioni di euro), al 37% delle Americhe (599 milioni di euro). Più contenuta la crescita (+9%) nell’area APAM, con un giro d’affari di 254 milioni di euro.
FINE DELLE CONTROVERSIE CON JCB
Da ricordare tra gli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi del 2023 la decisione di Manitou BF e J.C. Bamford Excavators Limited di porre fine, di comune accordo, a tutte le controversie tra loro insorte relative a violazione e validità di brevetto. Tali controversie, iniziate nel maggio 2017, riguardavano tre brevetti europei di J.C. Bamford Excavators Limited e avevano portato a una serie di procedimenti legali in Francia, Regno Unito e Italia.
La fine di queste controversie, precisa la nota stampa relativa, non ha alcun impatto sull’attività presente o futura di entrambe le parti, né sulle caratteristiche dei prodotti commercializzati da ciascuna di esse.
Sempre sul finire dello scorso anno è stata finalizzata l’acquisizione di una quota di maggioranza di Come e di Metal Work, società italiane specializzate rispettivamente in pezzi saldati e taglio laser.
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